La messa in scena di Cosí fan tutte al Conservatorio di Lipsia, la cui premiere ha avuto luogo il 14 maggio, é stata caratterizzata dalla leggerezza: la storia, giá di per sé adatta ad una rappresentazione ludica e gioiosa, é stata resa ancora piú briosa e fresca dai ragazzi del Conservatorio, bravi sia nel canto che nell’interpretazione. Anche la scelta dell’ambientazione, temporalmente non ben identificabile ma con costumi giovani e scenografie colorate, ha contribuito a far passare quasi tre ore di puro intrattenimento agli spettatori, alcuni dei quali non si sono neanche accorti del tempo che passava (parole loro). Interessante la scelta di far stare il coro sempre in platea, quasi ad identificarlo con il pubblico stesso (“il coro siamo noi”). La figura del mattatore, del burattinaio dei giochi (del ‘puparo’ direbbero in Sicilia), Don Alfonso, ha secondo me trovato la sua migliore interpretazione: ironico ma anche attento a non rovinare del tutto le storie d’amore dei suoi amici, pur essendo l’unico a non avere niente da perdere. La rappresentazione della volubilitá dell’amore dei giovani non poteva trovare migliore interpretazione di quella degli studenti del Conservatorio, cosí come forse Mozart e Da Ponte avevano davvero immaginato e desiderato. Un’opera cosí puó essere davvero una bella prima volta per chi non é mai stato all’opera, gli fa venire voglia di tornare e di godere tre ore di puro divertimento, senza tratti di grandezza o di particolare originalitá, ma per il puro gusto di divertirsi con qualità.
Armida